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Il revisore contabile e lo stato patrimoniale di una società

stato patrimoniale
Stato patrimoniale

Il revisore contabile è una figura professionale fondamentale per verificare la correttezza e la trasparenza dei conti di una società. Uno degli strumenti principali utilizzati dal revisore legale dei conti per analizzare la situazione finanziaria di un’azienda è lo stato patrimoniale.

Questo documento, disciplinato dall’articolo 2424 del codice civile, ma anche dall’art. 2423, fornisce una fotografia dettagliata del patrimonio netto, di attività e passività dell’azienda in un determinato momento. In questo modo, il revisore è in grado di valutare la solidità finanziaria dell’azienda e individuare eventuali irregolarità contabili, anche attraverso la riclassificazione con gli indici di bilancio. 

Inoltre, lo stato patrimoniale è essenziale per fornire informazioni chiare e complete agli investitori, creditori e altri stakeholder sull’andamento economico e finanziario dell’azienda.

Grazie alla sua conoscenza approfondita della normativa contabile e fiscale, il revisore svolge un ruolo chiave nella salvaguardia dell’integrità e della credibilità del sistema economico e finanziario

Cos’è lo stato patrimoniale di una società

Lo stato patrimoniale è un documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale di un’azienda in un determinato momento. Esso si compone di due sezioni principali: l’attivo e il passivo.

L’attivo include tutti i beni e i diritti di cui l’azienda è titolare, come ad esempio disponibilità liquide, crediti verso terzi e immobilizzazioni.

Il passivo, invece, comprende tutte le fonti di finanziamento dell’azienda, come ad esempio debiti verso terzi e il capitale proprio dei soci.

La differenza tra l’attivo e il passivo rappresenta il patrimonio netto dell’azienda. Lo stato patrimoniale è uno strumento utile per valutare la solidità finanziaria dell’azienda e la sua capacità di far fronte ai propri obblighi, oltre a fornire informazioni utili agli investitori e agli stakeholder.

Inoltre, è uno dei documenti presenti nella redazione il bilancio d’esercizio di un’azienda. Infatti, stato patrimoniale e conto economico assieme al rendiconto finanziario e alla nota integrativa costituiscono il bilancio di esercizio di un’azienda.

Stato patrimoniale e conto economico nel bilancio contabile

Lo stato patrimoniale insieme al conto economico è uno dei documenti che serve ad indicare le condizioni patrimoniali e finanziarie dell’azienda. 

Il conto economico indica il risultato economico aziendale, ovvero annota tutte le operazione effettuate durante l’anno e serve per fotografare lo stato di salute finanziaria dell’attività. 

Lo stato patrimoniale riporta le attività e le passività durante l’anno e nel medio-lungo termine, suddivise in quattro macroclassi. 

Entrambi danno informazioni utili per fotografare lo stato finanziario e patrimoniale alla data i bilancio prevista.

Gli articoli 2423 e 2424 del codice civile 

Questi due articoli del codice civile indicano la predisposizione dello stato patrimoniale con prospetto a sezioni contrapposte. Il documento, tra i principali prospetti contabili che compongono il bilancio, deve essere redatto con chiarezza e seguendo i criteri finanziari previsti. 

schema stato patrimoniale
Schema stato patrimoniale

Esso rappresenta il patrimonio aziendale alla data di bilancio, indicando il modo in cui vengono utilizzate le risorse. Questo può riguardare:

  • utili e debiti in separa indicazione;
  • le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni;
  • le riserve per operazioni di copertura e le riserve di rivalutazione;
  • gli importi esigibili oltre l’esercizio successivo, gli elementi liquidabili a breve termine;
  • gli strumenti finanziari derivati, le retribuzioni differite, i debiti verso fornitori. 

Al suo interno, ciascuna voce viene classificata per natura finanziaria e per il grado di liquidità ed esigibilità entro l’esercizio o al di fuori di esso. 

Lo schema dello stato patrimoniale: attivi e passivi 

Lo schema dello stato patrimoniale prevede la presenza delle voci di attivo e passivo, la cui relazione dal punto di vista matematico si devono equivalere. 

Infatti, tra le voci dell’attivo patrimoniale possiamo trovare:

  • i crediti verso soci ancora non dovuti;
  • le immobilizzazioni, materiali, immateriali e finanziarie,
  • l’attivo circolante come rimanenze, crediti, attività finanziarie, disponibilità liquide e infine ratei e risconti. 

Invece, tra le voci riguardanti le passività ci sono oltre al patrimonio netto anche i fondi per rischi e oneri, il Trattamento di Fine Rapporto o TFR, i debiti, i ratei e risconti passivi. 

Queste voci, divise in due sezioni contrapposte, ed indicano la composizione del patrimonio di una società ad una certa data, permettendo di valutare la situazione finanziaria aziendale. 

Le voci di attivo 

Le voci di attivo patrimoniale descrivono quali sono le risorse a disposizione dell’azienda e come vengono utilizzate sulla base della loro natura finanziaria in modo da distinguere le risorse utilizzabili a breve e medio termine. 

Queste voci vengono chiamate anche impieghi e sono quei beni che nell’attività gestionale servono a generare ricavi.

Infatti, i crediti per i soci riguardanti somme di denaro sottoscritte ma non ancora versate possono essere ad esempio quelle impiegate per la costituzione della società o per gli aumenti di capitale sociale

Invece, le immobilizzazioni possono essere immateriali se non sono tangibili, materiali se sono beni fisici con utilità pluriennale e finanziarie come partecipazioni durevoli verso imprese collegate, controllate o controllanti. 

Infine, l’attivo circolante si riferisce a liquidità, crediti, rimanenze di magazzino, attività finanziarie ed i ratei e resoconti riguardano costi e ricavi presenti in due o più esercizi. 

Le voci di passivo

voci stato patrimoniale
Voci stato patrimoniale

Le voci di passivo sono quelle fonti di finanziamento che vengono utilizzate dell’azienda e necessarie per sovvenzionare le voci di attivo patrimoniale. 

Il patrimonio netto riguarda il capitale sociale dell’attività d’impresa, le riserve azionarie, legali, statutarie, in portafoglio, utili e perdite a nuovo e dell’esercizio. 

Invece, i fondi e rischi ed oneri sono quelle risorse che servono per coprire i debiti e le perdite non precisate alla fine dell’esercizio mentre le somme accantonate per il TFR sono quelle destinate alla conclusione del rapporto di lavoro dei dipendenti. 

Infine, i debiti riguardano gli impegni finanziari dell’azienda verso le banche, i fornitori e lo Stato, mentre i ratei ed i risconti in questa sezione sono costi e ricavi per due e più esercizi. 

Il revisore ha il compito di svolgere la redazione di questo e degli altri documenti che costituiscono il bilancio d’impresa con correttezza e puntualità per permettere il giusto funzionamento economico dell’attività imprenditoriale anche nei rapporti con i soggetti esterni con i quali l’azienda interagisce o per attrarre investimenti. 

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