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Come redigere la nota integrativa del bilancio codice civile

nota integrativa
Nota integrativa

Cos’è la nota integrativa? La nota ad integrazione del bilancio, come previsto dall’articolo 2427 del codice civile, è un documento contabile di fondamentale importanza per le società. Essa fornisce una serie di informazioni complementari al bilancio, al fine di offrire un quadro completo e trasparente della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’azienda. 

Nella redazione della nota integrativa, sono analizzate e specificate le voci del conto economico e quelle contenute nello stato patrimoniale dell’attività con l’obiettivo di dare informazioni importanti sul suo andamento.

Per farlo è necessario rispettare le disposizioni normative e fornire dettagliate informazioni sulle principali voci del bilancio, come ad esempio gli investimenti, le passività finanziarie e le eventuali operazioni straordinarie. 

La redazione della nota integrativa richiede quindi una competenza specifica sui conti e una rigorosa attenzione ai dettagli al fine di assicurare la corretta rappresentazione della situazione economica e finanziaria dell’azienda. 

Il contenuto della nota integrativa in forma ordinaria secondo il codice civile 

In base a quanto previsto dall’articolo 2427 del codice civile la nota integrativa deve contenere:

  • i criteri applicati nella valutazione del bilancio;
  • l’evoluzione delle immobilizzazioni;
  • come si compongono le voci costi di impianto e di ampliamento e costi di sviluppo, oltre alle ragioni della iscrizione ed i rispettivi criteri di ammortamento;
  • la quantità ed i motivi delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali;
  • i cambiamenti delle voci sulle attività e passività;
  • i nomi delle imprese partecipate, collegate e controllate;
  • attività e passività di durata residua superiore a 5 anni
  • debiti assistiti da garanzie reali su beni della società;
  • variazioni dei cambi valutari successive alla chiusura dell’esercizio;
  • crediti e debiti per operazioni di pronti contro termine;
  • ratei e i risconti, gli altri fondi e le altre riserve del passivo;
  • origine, disponibilità e distribuzione delle riserve di patrimonio netto;
  • oneri finanziari nel capitale; 
  • impegni non risultanti nel conto patrimoniale aziendale;
  • ripartizione dei guadagni sulla base delle attività e del territorio;
  • risorse ottenute dalla partecipazione diversi dai dividendi;
  • interessi e agli altri oneri finanziari;
  • importo e provenienza di ricavi e costi eccezionali;
  • imposte pagate in anticipo o dilazionate;
  • numero medio e tipologia di dipendenti;
  • emolumenti degli amministratori e dei sindaci, al revisore legale o alla società di revisione legale;
  • numero e valore nominale delle azioni per categoria:
  • azioni e obbligazioni convertibili e titoli simili;
  • altri strumenti finanziari emessi dalla società;
  • finanziamenti ricevuti dai soci;
  • beni destinati a uno specifico affare del patrimonio;
  • utili dei finanziamenti relativi a uno specifico affare;
  • operazioni di leasing finanziario, realizzate con parti correlate e fuori bilancio;
  • eventi che seguono la chiusura del bilancio;
  • il nome e la sede legale dell’impresa che redige il bilancio consolidato dell’insieme più grande e più piccolo di imprese di cui l’impresa fa parte in quanto impresa controllata, oltre al luogo in cui è reperibile la copia del bilancio consolidato;
  • proporre ed indicare la destinazione degli utili e la copertura delle passività

La nota integrativa è un documento che deve essere scritto seguendo i principi generali della redazione del bilancio e specificare eventuali deroghe ad esse, in base all’attività svolta, se sono state eseguite fusioni o liquidazioni ed il valore equo degli strumenti finanziari. 

La nota integrativa in forma abbreviata 

Questa forma, secondo le disposizione previste dall’articolo 2435 bis del C.C, prevede la redazione solo di alcune voci di bilancio quali: 

  • dei i criteri per la valutazione, la rettifica ed il valore delle voci bilancistiche in moneta avente corso legale nello Stato;
  • l’andamento delle immobilizzazioni, indicando per ogni voce: il costo, le precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni, le acquisizioni, gli spostamenti da una ad altra voce, le alienazioni avvenuti nell’anno, le rivalutazioni, gli ammortamenti e le svalutazioni effettuati nell’esercizio, il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla chiusura del bilancio;
  • l’ammontare dei crediti e dei debiti di durata superiore a cinque anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, per natura ed area geografica;
  • l’importo degli oneri finanziari imputati nel bilancio e nell’attivo dello stato patrimoniale per ciascuna voce;
  • il valore complessivo degli impegni, delle garanzie e delle passività potenziali non presenti nello stato patrimoniale, per natura delle garanzie reali, impegni e trattamento di quiescenza e simili, riguardo le imprese controllate, collegate, controllanti e imprese sottoposte al controllo di quest’ultime;
  • ricavi e costi eccezionali con importi e natura;
  • il numero dei dipendenti;
  • emolumenti degli amministratori e dei sindaci, al revisore legale o alla società di revisione legale;
  • le operazioni correlate;
  • la natura e l’obiettivo economico, effetti e benefici di accordi non risultanti dallo stato patrimoniale;
  • indicazione di fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio;
  • il nome e la sede legale dell’impresa che scrive il bilancio consolidato dell’azienda controllante aziende controllate più piccole
  • le informazioni in nota integrativa per le voci dello stato patrimoniale e del conto economico

Tra le informazioni contenute nella nota integrativa abbreviata ci sono anche quelle relative alla natura dell’imprese, sul valore degli strumenti finanziari e sui modelli e le tecniche di valutazione applicate. 

nota integrativa bilancio
Nota integrativa bilancio

La differenza con stato patrimoniale e conto economico

La differenza tra nota integrativa da una parte e stato patrimoniale e conto economico dall’altra riguarda in primo luogo la loro natura. 

Infatti, la prima ha come obiettivo quello di evidenziare le dinamiche e tutte le informazioni contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico come documento non contabile

Invece, i secondi sono documenti contabili ed hanno al loro interno i risultati di bilancio che l’azienda ha conseguito in un dato periodo. 

Assieme al rendiconto finanziario, tutti e tre sono i quattro documenti che fanno parte del bilancio di esercizio. 

A cosa serve la nota integrativa 

La nota integrativa è parte integrante del bilancio d’esercizio e serve a:

  • fornire i criteri di valutazione di alcune voci come gli ammortamenti, i cambi di valuta estera, il valore nominale delle azioni e le obbligazioni convertibili in azioni, necessari a comprendere meglio il contenuto degli schemi di bilancio;
  • evidenziare i principi di redazione del bilancio e le eventuali deroghe;
  • far comprendere l’evoluzione di immobilizzazioni e patrimonio netto;
  • fare chiarezza su voci di bilancio aziendale, fornendo informazioni su ratei, risconti, costi, utili e debiti;
  • calcolare la base imponibile con le aliquote applicate e gli importi relativi a quanto dovuto al Fisco;
  • dare informazioni sull’azienda come il numero di dipendenti, quanto guadagnano i membri del collegio sindacale e degli amministratori.  

Inoltre, essa svolge nel bilancio civilistico una funzione integrativa con tutte le informazioni che servono per rendere il proprio bilancio chiaro e comprensibile. 

Tale funzione si basa una descrizione sintetica e quantitativa sui prospetti contabili del bilancio ed un commento sui cambiamenti rilevanti tra un anno all’altro. 

Chi può redigere il bilancio

Sono gli amministratori delle società a redigere la nota integrativa seguendo i principi di chiarezza, veridicità e correttezza delle informazioni sui conti aziendali. 

Il documento deve essere firmato digitalmente dall’amministratore, dal liquidatore, da revisori o commercialisti come esperti contabili iscritti ai relativi albi. 

Come per gli altri documenti di bilancio, anche la nota integrativa va redatta in formato XBRL anche se non segue un modello prestabilito. 

Infatti, ogni software gestionale con il quale si producono i documenti di bilancio ha il suo modello e potranno presentare il loro esempio di nota integrativa. 

Le piccole e le micro imprese 

la nota integrativa
La nota integrativa

Le piccole imprese che non superano per due anni consecutivi non superano due dei tre parametri tra 50 dipendenti, 8 milioni e 800mila euro di utili, vendite e prestazioni e dell’attivo patrimoniale di 4 milioni e 400mila euro emettono il bilancio abbreviato

Invece, le micro-imprese non superano per due anni consecutivi non superano due dei tre parametri tra 5 dipendenti, 350mila euro di ricavi, vendite e prestazioni e 175mila euro di attivo patrimoniale emettono un bilancio che contiene il resoconto patrimoniale e il conto economico, la nota integrativa ed il rendiconto finanziario sono facoltative e la relazione sulla gestione non la producono. 

Le altre imprese producono il bilancio nella forma prevista dalla disciplina civilistica prevista dagli articoli 2423 e seguenti. 

Il revisore deve tenere conto di queste regole per effettuare la compilazione del bilancio in maniera corretta e dare informazioni utili a soci, azionisti, investitori e attrarre investimenti per l’impresa da soggetti esterni. 

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